lunedì 11 febbraio 2013

"In Nomine Patris" Blog Tour, 4^ Tappa


Buonasera Folletti e benvenuti alla quarta tappa del Blog Tour dedicato al romanzo In Nomine Patris.

Davide Truzzi Bio

Sono nato a Guastalla (RE) nel 1985, ma vivo da sempre nella bassa mantovana. Ho seguito una formazione prettamente tecnica (sono laureato in ingegneria informatica), a cui affianco da sempre numerose passioni e interessi d'ambito artistico e culturale. Adoro la musica metal e gli eventi live, a cui spesso presenzio come reporter e fotografo. Per questo, nel 2011 ho fondato il sito www.ironfolks.net tramite il quale promuovo la musica metal underground, in particolare nell'ambito folk metal e suoi sottogeneri. Sono appassionato fin dall'adolescenza di letteratura e storia contemporanea, e amo i grandi autori del passato più dei moderni: Poe, Lovecraft, Ungaretti e d'Annunzio sono da sempre i miei più grandi esempi, per il connubio tra ricercatezza stilistica e capacità evocativa. Come scrittore ho partecipato a due raccolte di racconti, mentre In nomine Patris è il mio primo romanzo. Sono determinato a sperimentare nuove forme espressive e commistioni artistiche, per questo dal 2012 collaboro con i Sensorium, band symphonic metal di Padova che sta componendo un album ispirato a In nomine Patris e ad altri miei racconti. Al momento sto scrivendo un nuovo romanzo ispirato alla saga. Nel poco tempo libero che mi resta, mi dedico alla fotografia e al tiro a segno.

A tutti coloro che non conoscessero il romanzo d'esordio di questo autore, prima di lasciarvi al racconto, vi riporto la scheda del libro in questione.

La pagina facebook
Titolo: In Nomine Patris
Autore: Davide Truzzi
ISBN: 978-88-6247-097-1 
Pagine: 346 pp.
Costo di copertina:  14,00
Editore: Linee Infinite
Info acquisti: commerciale@lineeinfinite.net
(indicando i dati del libro)

Forze oscure guidano il volere di dèi e mortali, e nemmeno l’onnipotente può opporsi ai suoi doveri. Così, fin dall’inizio dei tempi, il dio dell’universo costringe i mondi viventi a guerre combattute nei regni dell’oltretomba. Otto guerrieri, sacrificati dalle dee dei loro pianeti affinché possano difenderle, scoprono loro malgrado come la morte reclama il dominio sulla vita. Ma dopo millenni di battaglie e apocalissi, i regni dei morti potrebbero conoscere un torneo diverso. Un rivoltoso terrestre e una combattiva teiwaziana, decisi a inseguire i propri desideri, scelgono d’opporsi al più temibile degli avversari: un’ombra né buona né malvagia, che non si cura dei sentimenti dei mortali e degli dèi, non porta una spada e non affronta nessuno a viso aperto. Minaccia i loro mondi, e il suo nome è destino.

«Non so dire se il mio impossibile desiderio sia per affetto o per egoismo, o semplicemente perché sei la mamma: vorrei che tu fossi qui con lui, vorrei riabbracciarti prima della fine, vorrei che lo confortassi dopo. Ma forse non lo vorrebbe lui: sa che soffriresti troppo vedendomi morire. Non è mai bello che un genitore sopravviva al proprio figlio, qualunque sia la causa, per quanto sia grande e nobile, passata quella strana gioia d’orgoglio rimane solo un grande vuoto. E cosa mai vorresti tu, ch’io fossi cosa? Mi vorresti come sono ora, nell’effimera mia grandezza, o sapermi viva ma solo una fra tante, per molti cicli ancora?»



L'ultima ora di Jhanipso
(Racconto Inedito di Davide Truzzi)


Devo farcela.
Lasciatemi scendere dalle ruote che per così tanto m'hanno accompagnato, portandomi fino a qui, di fronte al destino.
Piove a dirotto, avete ragione, ma fate come vi ho detto e lasciatemi a terra. Non deve essere questo a fermarmi proprio oggi. Se è vero che sono ciò che sono, ciò che sento d'essere, allora giungerò da solo in cima a questo altare.
Acqua maledetta, ha inzuppato i gradini, le mani scivolano. Proprio oggi dovevi giungere dal cielo per farti beffe della mia condizione?
Posso solo stringere i denti, e continuare a strisciare.
Non è facile abituarsi a dover trascinare le gambe, ora che sono ridotte a inutili e pesanti orpelli, ora che tormenta il ricordo di quant'erano veloci, quando giocavo con Miù e ci rincorrevamo nel letto del fiume, felici per poco, nascondendoci dagli sguardi della mia e della sua razza.
Lei fuggiva, ma io la prendevo sempre. Ora invece, non saprei seguirla nemmeno su un sentiero.
Eppure devo farcela, nonostante le pozze e le pietre fradice. Quanti gradini avrò fatto, cinque, forse sei?
Ma che importa in fondo, quando la meta è tanto distante, specie se vista col mento poggiato sulla pietra.
E di voi, miei simili, vedo solo i piedi e i calcagni attorno a me. Ancora mi detestate per ciò che ho fatto? Mi riterrete indegno, quando avrò raggiunto quell'altare, sperando di portarmi dietro i vostri peccati, assieme a quelli dei fratelli di Miù?
Sì, sono stati quelli come lei, gli odiati bianchi, a ridurmi così. Ma i vostri soprusi nei loro confronti sono la causa di tutto questo; spero almeno che, nel profondo delle vostre coscienze, ve ne rendiate conto.
Solo un momento, per riposare. Sono già sfinito.
Questa prova è difficile, dolorosa, umiliante. La pioggia scroscia attorno a me, e vi sento incitare, gridare, ma sento più forte l'ansimare del mio respiro.
L'ennesimo gradino. Eppure eccola, è lei: Mauta. La vedo lassù, non posso sbagliarmi. E so che capisce il mio sforzo, per questo non scende ad aiutarmi.
Basta la sua vista a restituirmi le forze, a ridarmi la convinzione. Anche lei vuole la pace tra i nostri popoli, che bruni e bianchi possano vivere come fratelli, che capiscano d'essere figli d'una stessa dea. Né bianca, né bruna, proprio come te.
Maledetta sia la follia che dilaga su queste terre, che pare infettiva più della peste, e che a questo patimento mi costringe. Arrancherò per questi ultimi gradini, ma nel mondo dei morti tornerò a camminare, e sarò forte come e più di prima. Pronto a tutto, anche a una guerra.
Spero che questo sacrificio possa servire a far cessare tutto questo, a far tornare la pace al prezzo d'una vita sola, peraltro già martoriata.
Vorrei poter salvare questo mondo, e vedere bruni e bianchi abbracciarsi festanti, senza più divisioni insensate. E spero che Miù possa tornare a essere felice come un tempo, che possa dimenticare questi anni da incubo. Spero di poterla rivedere, in un altro mondo, col suo meraviglioso sorriso sul viso.
L'ultimo gradino, finalmente. Dammi la mano mia Dea, dammi la mano e rimettimi in piedi.



Le Tappe del Tour

Prima tappa: http://themydiarysecret.blogspot.it/ 21.01.2013
Seconda tappa: http://miopaesedellemeraviglie.blogspot.it/ 28.01.2013
Terza tappa: http://cluburbanfantasy.blogspot.it/ 04.02.213
Quarta tappa: http://nalie-overthehillsandfaraway.blogspot.it 11.02.213
Quinta tappa: http://ilpozzodeisussurri.blogspot.it/ 18.02.2013
Sesta tappa: http://lalibreriaincantatadiselene.blogspot.it/ 25.02.2013
Settima tappa: http://imilleeunlibro.blogspot.it/ 04.03.2013
Ottava tappa: http://storiedentrostorie.blogspot.it/ 11.03.2013

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